FATTURA ELETTRONICA debutto difficile



C’è la software house che per accogliere le richieste di tutti i clienti lavora giorno e notte.

C’è il tax e legal advisor che ha aumentato il numero di dipendenti perché “dovremo dare più valore aggiunto”.

C’è anche la grande azienda che per mettersi in regola ha iniziato a rivedere i propri processi con largo anticipo.

Per tutti, però, la fatturazione elettronica obbligatoria è una grande opportunità.
Ognuno di loro coglie un aspetto diverso della novità, ma tutti sono consapevoli di dover pazientare in questa fase di transizione. Nessuno si è spaventato per le difficoltà iniziali.

“L’arrivo delle email e il loro utilizzo quotidiano sono stati uno choc culturale. All’inizio nessuno sembrava capirci nulla. Oggi non possiamo farne a meno. Anche perché hanno migliorato le nostre vite. Perché dovremmo avere un approccio diverso nei confronti della fattura elettronica?”. Sergio Pellone, commercialista partner di Talea, società di tax e legal advisor, riconosce i problemi del debutto, ma è lucido nell’analisi: “Molti pensavano che a fine anno sarebbe arrivata la tradizionale proroga che avrebbe fatto slittare l’obbligo della fattura elettronica di qualche mese. Per fortuna non è stato così, ma è chiaro con questo atteggiamento precario in tanti si siano fatti trovare impreparati”.

Non si è fatto prendere in contropiede chi si era già messo in regola, come il colosso giapponese della cosmetica Shisheido: “Abbiamo un sistema di dematerializzazione delle fatture già dal 2010 e i nostri clienti ricevono a seconda delle preferenze indicate la fattura in formato pdf via mail o via pec” spiega il direttore finanziario Valérie Serrier sottolineando come per la sua azienda il cambiamento riguarda di fatto “il format con l’xml e la piattaforma con l’intermediazione dell’Agenzia delle Entrate”. Di più, per l’azienda il poter ottenere tutti i documenti da un’unica fonte “è senz'altro un vantaggio e ora per diventare una vera fonte di efficientamento dobbiamo lavorare con i nostri fornitori perché integrino sistematicamente le informazioni a noi utili all’interno del format xml”.

Gerri Cipollini, amministratore delegato di Digithera, mette in guardia dai facili entusiasmi: “A regime sarà tutto bellissimo, ma da sola la fatturazione elettronica non serve a nulla. Bisogna digitalizzare tutti i processi”. Secondo Cipollini ha avuto “problemi grossi chi è arrivato in ritardo in quanto il sistema di interscambio ha bloccato le certificazioni di nuovi canali. Per gli altri, invece, la mancanza di supporto sta causando altrettanti problemi a chi ha deciso di spendere poco.

I problemi principali – spiega – sono dovuti alle mancate consegne che si hanno quando si manda una fattura a codice 0000000 o a PEC che magari è piena o scaduta o addirittura sbagliata. Pochissimi hanno salvato il proprio indirizzo telematico nell’apposito registro dell’Agenzia delle entrate”.

“Per questi motivi – fa eco Pellone – noi siamo l’anello di congiunzione debole tra il cliente e il produttore del software dal quale dipendono efficienze ed inefficienze”.

Tante imprese non si sono attrezzate per colpa di un messaggio – secondo il partner di Talea – fuorviante: “Si è detto a lungo che con la fatturazione elettronica si sarebbe combattuta l’evasione fiscale, non è vero. Non ci saranno più errori sulle dichiarazioni dell’Iva, ma chi non emetteva fatture prima continuerà a non emetterle. Gli strumenti per far emergere il nero sono altri e lo Stato già li ha.

Per noi commercialisti, invece, cambierà radicalmente il modo di lavorare. Superata la fase di transizione non perderemo più tempo sulle fatture, ma potremmo concentrarci su servizi a maggior valore aggiunto”.

Tutti concordano sul vantaggio derivante dalla velocità di riscontro: con la fattura elettronica si può sapere in tempo reale se il documento è arrivato al cliente, mentre l’Agenzia delle entrate conosce immediatamente importo e Iva.

Si risparmierà sempre più tempo sulla riconciliazione delle fatture “e una volta a regime – aggiunge l’ad di Digithera – qualunque sistema sarà in grado di leggere dati strutturati senza alcuno sforzo. Oggi, però, i sistemi non sono pronti.

Per questo servono nuovi investimenti”. Nel complesso le aziende sono soddisfatte perché il “lavoro del contabile sarà più di qualità. Il vantaggio crescerà con il tempo. Finalmente l’Italia è davvero all'avanguardia” conclude Serrier.


Giuliano Balestreri  
it.businessinsider.com/fattura-elettronica-debutto-difficile-ma-ora-puo-rivoluzionare-leconomia/

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