Gilardoni, la rinascita del leader italiano dei raggi x
I risultati economici positivi registrati dalla Gilardoni S.p.A. sono una bella notizia per l'industria tecnologica italiana ad elevata specializzazione. Leader indiscusso nei prodotti a raggi X e ultrasuoni, la Gilardoni S.p.A. ha attraversato negli ultimi anni un periodo di crisi profonda, a causa di gravissimi errori nella gestione delle relazioni con il personale, che hanno causato procedimenti giudiziari, dimissioni in massa dei dipendenti, perdita di commesse e clienti, e con ricavi che si sono dimezzati.
Tutto è cambiato da quando è arrivo alla guida dell'azienda, alla Marco Taccagni Gilardoni (nella foto), alla fine del 2016. E' tornata la fiducia dei dipendenti e dei clienti, sono state acquisite nuove e importanti commesse, e nel 2017 l'azienda è tornata ad aumentare i ricavi (+24%) e a fare utili..
All’inferno e ritorno. Nell’ottobre del 2016, appena due anni fa, ipotizzare un futuro appena roseo sarebbe stato quanto meno azzardato. L’azzeramento del cda della Gilardoni deciso dal Tribunale di Milano era infatti solo l’ultimo atto di una lunga serie di denunce e controquerele che vedevano la titolare Maria Cristina Gilardoni al centro dello scontro.
Il processo per presunte molestie e vessazioni nei confronti di decine di dipendenti è appena agli inizi ma intanto l’azienda di Mandello Lario, brand storico negli apparati a raggi X, ha già dimostrato nei fatti di aver superato quello shock. Non banale, e non solo in termini psicologici.
Difficile infatti tamponare un quadro negativo su più fronti, con ricavi in caduta libera (quasi dimezzati dai 43 milioni del 2012), dimissioni in massa dei dipendenti ormai sfiduciati, clienti sempre più timorosi nell’assegnare commesse così delicate ad un’azienda dal futuro per lo meno incerto.
Sotto la guida del figlio Marco, prima incaricato in via temporanea dal Tribunale, successivamente diventato formalmente presidente e ad, gli effetti del turnaround in Gilardoni sono però evidenti. E sintetizzati dall’operazione appana concretizzata, l’acquisizione della varesina Eido solutions. Piccola realtà da tre milioni di ricavi e una decina di addetti, crescita esterna rivelatrice tuttavia del nuovo stato di salute dell’azienda, maggiore produttore nazionale di sistemi a ultrasuoni e raggi x, apparati destinati alla sicurezza e al comparto medicale.
«Tutto fatto con risorse nostre e senza ricorso al debito - spiega Marco Gilardoni - perché in passato la scelta della famiglia è stata quella di lasciare le risorse in azienda, purtroppo non utilizzandole a sufficienza per gli investimenti produttivi, che ora sono ripartiti».
Dopo anni in caduta, il 2017 è l’anno della svolta, con un ritorno all’utile dopo il rosso di due milioni del 2016, ricavi balzati del 24% a 27,3 milioni di euro, che nei target 2018 diverranno 31, livello mai visto dal 2013.
Merito anche delle nuove commesse acquisite, in Italia (l’ultima, ad esempio, per i controlli di sicurezza al summit di Palermo sulla Libia) e non solo, in settori diversi che spaziano dai controlli aeroportuali al medicale, passando per le ispezioni dell’alta velocità.
«Insieme a Trenitalia - spiega Gilardoni - abbiamo sviluppato un sistema unico al mondo per ispezionare non solo gli assali dei treni ad alta velocità ma anche le ruote. Il vantaggio del nostro schema è quello di non richiedere lo wsmontaggio della struttura, che dilaterebbe tempi e costi, permettendo analisi e responsi rapidi».
Le collaborazioni con le università. ad esempio con il Politecnico di Milano, alimentano il know-how dell’azienda, in grado di competere (e spesso battere) nelle gare internazionali con i big del settore. «All’aeroporto di Lione - aggiunge - stiamo sviluppando la prima sala operativa remota di controllo dei bagagli. Le immagini degli scanner attraverso una matrice possono essere dirottate altrove con grandi vantaggi sia in termini di efficienza nella gestione del personale che di efficacia nei controlli, eliminando il “bias” psicologico dell’operatore. Che magari guardando il classico nonno con il nipotino prendere l’aereo getta uno sguardo meno attento al suo bagaglio. Distanziando l’operaotre dai soggetti controllati vi è invece la certezza assoluta di controlli neutri».
Il nuovo corso aziendale ha convinto molti ex dipendenti a rientrare in azienda, dopo l’esodo in massa che ha caratterizzato il biennio 2015-2016. In due anni sono già settanta le nuove assunzioni effettuate, con altre posizioni aperte da ricoprire.
«Oggi abbiamo 210 addetti e oltre 50 ricercatori, una massa d’urto che ci consente di essere credibili sul mercato. Abbiamo dimostrato di saper ricominciare e non ci fermiamo qui. Grazie ad Eido - spiega l’imprenditore - possiamo allargare il nostro portafoglio prodotti e insieme al nuovo team siamo già al lavoro per sviluppare nuovi modelli».
Luca Orlando
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